mercoledì 10 agosto 2005














Recensione sui Fool's Garden  


È la prima volta che i Fool's Garden approdano a questo genere di musica, ma possiamo dire che i temi trattati e i punti di vista adottati sono sempre gli stessi. Fanno eccezione i punti di vista esistenziali.

Nel loro primo album "Once in a blue moon" l'approccio al mondo tendeva a "Man in a cage", quindi si sentivano come in trappola, sapendo che per salvare il mondo l'uomo doveva darsi una mossa, ma l'atmosfera era di paura e indecisione (molto carine le canzoni sulla Guerra del Golfo che imperversava in quegli anni).

Poi arriva il cd con Lemon Tree "Dish of the day" e pare come siano in vacanza, con canzoni solari ma sempre con una punta di riflessione sull'uomo e sul mondo.

Con "Go and ask Peggy for the principal thing" i FG esprimono forse più marcatamente la loro passione per i Beatles e si sente molto bene nelle tracce dell'album.

Le "canzoni d'amore" sono forse le migliori di tutta la loro vita artistica. Qui ci sono anche un paio di canzoni molto rockettare e animate.

E' il 2001 e arriva nuovo album: "For Sale".

Qui puntano molto sulla musica e i testi sono molto ermetici.

Con "25 miles to Kissimmee" si comincia a sentire che c'è qualcosa che non va: le canzoni nascondono un velo di tristezza pesante e un senso di claustrofobia. E' infatti l'ultimo album della formazione originale. Anche qui comunque le canzoni sono molto calme e riflessive. Adoro "Tears run dry".

Bum! La band scoppia e il panico insorge: i Fool's Garden non esistono più. Dopo pochi giorni il cuore ricomincia a battere quando si apprende la notizia che Peter e Volker - cantante e chitarrista, il cuore vero del gruppo - proseguiranno la carriera con altri tre amici. Si cambierà il nome: Fools Garden (via l'apostrofo, quindi ). Ed ecco che si dichiarano "Pronti per la vita vera".



Per gentile concessione di: Piero Fissore



Da: http://forum.radioalcamocentrale.it/viewtopic.php?t=45

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